Per lo studio, la cura, l'assistenza e l'informazione sui tumori cerebrali infantili.

La nostra storia 

Molti non lo sanno, ma il cancro colpisce anche i bambini e in alcuni casi con forme maligne e difficilmente curabili.

Tommaso Bacciotti, nato nel 1997, era affetto da una rara forma di tumore cerebrale particolarmente aggressiva, il pinealoblastoma, che si è manifestato quando aveva appena nove mesi. “Tommasino” è stato sottoposto a cure chemioterapiche intense presso l’Ospedale Meyer e ad interventi neurochirurgici, sia in questo ospedale sia all’estero, permettendo il controllo della malattia per appena un anno. Nel settembre 1999 il tumore si è ripresentato  ed il piccolo Tommasino è scomparso il 19 dicembre dello stesso anno.

I genitori Barbara e Paolo hanno deciso di convogliare le tante offerte di solidarietà giunte dopo la perdita del loro figlio, nella creazione di un fondo permanente intitolato a “Tommasino”, dedicato allo studio e alla cura di questi tumori e all’accoglienza delle famiglie con bambini colpiti da tali patologie.

Esperienze come questa sono rare ed estremamente intense. Tommasino aveva, come tutti i bambini, un’enorme energia e voglia di vivere che i genitori non vogliono disperdere. Questa forza positiva deve servire per aggregare quella di altre persone sensibili a questo problema e disposte a dare il loro contributo.

Tommasino è stato una realtà bellissima e questa iniziativa deve essere motivo di gioia: trarre energia dalla morte di una persona amata è la migliore reazione possibile. Non commiserazione o pietà, ma costruttività.
A questo scopo la famiglia di Tommasino ha istituito una fondazione benefica a favore dello studio e le cura dei tumori cerebrali infantili.
“Sono passati più di 14 anni dalla scomparsa del piccolo Tommaso e grazie all’instancabile impegno che io, Paolo Bacciotti con mia moglie Barbara abbiamo dedicato alla Fondazione intitolata a Tommasino, siamo riusciti a realizzare importanti progetti nel settore oncologico pediatrico. Fin dai primi momenti abbiamo sentito la necessità, per quanto possibile, di uscire dal nostro profondo dolore e di trasformarlo in una reazione costruttiva.

Grazie all’attività della Fondazione, e dunque all’appoggio di tante persone generose e sensibili, abbiamo portato a termine obiettivi importanti, sentendoci sempre vicini ai bambini ammalati e alle loro famiglie, in quanto noi stessi in prima persona abbiamo vissuto per due anni il drammatico tunnel della malattia: per esperienza diretta sappiamo cosa significa avere un figlio malato di tumore. Ed è per questo motivo che in ricordo di Tommaso desideriamo offrire ai bambini ammalati una possibilità in più, quella possibilità che nostro figlio non ha potuto avere.

Sono molti i progetti che già abbiamo portato a termine e di cui siamo fieri, ma con altrettanto entusiasmo guardiamo anche al futuro, determinati e fiduciosi nell’intento di poter fare ancora tanto per i bambini che soffrono”.

Paolo Bacciotti
dicembre 2013

 

Book Progetto Accoglienza

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