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CARA MAMMA… MI MANCHI

Ciao Tommasino

dedico questa lettera a mia madre perchè, mi sono persa nel suo ricordo e dedicandole queste parole è come averla ancora vicina.

CARA MAMMA….MI  MANCHI

Un ricordo si è infilato all’improvviso nei miei pensieri e mi ha fatto sentire teneramente malata di  malinconia. Voglio dedicarti questa lettera, guardando con tenerezza un vecchio cassettone in legno massiccio, che è diventato mio dopo la tua scomparsa, è imponente, in confronto agli altri mobili moderni che sono in questa stanza compreso un grande poster con la foto di New York. Questo mobile, sembra piombato fra queste quattro mura come catapultato da una casa di fine 800. Ha le maniglie di quelle antiche, che quando ricadono giù, suonano come campanellini, i cassetti sono profondi, e sul piano in fondo c’è ancora la carta stile fiorentino, non posso toglierla..tu amavi questo mobile, dove tenevi tutte le cose più care, e con il pensiero rivedo le tue mani che frugano dentro per prendere qualcosa, tenevi dei  borsellini con i risparmi e li nascondevi sotto le camicie ricamate a mano, ancora nuove e ingiallite, “Per le evenienze” dicevi, avevi  le camicioline, ancora nel cellofan…” Per un bisogno se vado all’ospedale “ ripetevi, quando io mi permettevo di dirti di adoperarle.

Sai mamma, ho ritrovato in questi cassetti ormai vuoti della tua presenza: un bottone bianco, uno spillo di sicurezza, un vecchio ditale, e un ago infilato con del filo rosa , tutte cose che  hai usato con amore, e che io ho accarezzato per ritrovare un po’ di te.

Ho guardato il cielo…ti ho pensato, sperando che l’eco delle mie parole ti raggiunga.  Sono passati diversi anni da quel giorno, ma..quanto mi manchi.. ricordo spesso il babbo, anche se ne è  passato di tempo da quando ci ha lasciato,  guardo la foto ingiallita e sciupacchiata che lo ritrae su quel piccolo aereo in Africa , ricordo i racconti della guerra che ci ha fatto, io stavo a bocca aperta ad ascoltare, sembrava che leggesse le pagine di un libro di Salgàri  invece era realtà, gli animali feroci i serpenti, i nemici sempre in agguato, gli spari dei fucili, il dolore, per i suoi amici da seppellire e la felicità di poter tornare a casa nella sua patria.  Parlava del suo lavoro, dei suoi viaggi sul treno, degli altoparlanti nelle stazioni.

L’ ho ricordato nel periodo della sofferenza e della sua morte, quando  sono rimasta a vegliarlo per tante ore,  sembrava che ascoltasse quello che dicevo. Ho avuto la sensazione che Sorella Morte mi avesse preso per mano e mi avesse avvicinato a lui, per farmi capire che non dovevo avere paura, perché, la morte cammina sempre a fianco della vita…Ti ringrazio per essere venuta nei miei sogni, di avermi consolato nei momenti tristi e dolorosi, ti ho perduta nel corpo ma non nell’anima e nel cuore. Quando ti ho sognata insieme al babbo,  ho provato la  felicità di vedervi  uniti anche Lassù, hai versato tante di quelle lacrime  quando ci ha lasciato, non te ne facevi una ragione, ti  sembrava una cosa ingiusta che ti avesse lasciata da sola negli anni della vecchiaia, lo so, avevi noi figli, ma era la sua mano, che volevi nella tua, noi avevamo tutti la nostra vita. Giugno del  2000, sei andata nella casetta in Casentino, da sola, come tutti gli anni, la sera ti telefonavo, ero  preoccupata per la tua salute, una sera di luglio, ti dissi: “Vengo a trovarti” “ Ti aspetto con gioia” mi rispondesti. Provai una strana sensazione, la tua voce mi sembrava diversa, quell’ incontro non  c’è mai stato, il giorno dopo, con una telefonata mi hanno avvertito di quello che era successo, sono rimasta impietrita dal dolore. Eri morta dolcemente nel sonno come avevi sempre desiderato. Quando sono arrivata e ti ho vista, ho sentito un pugno sul cuore, per non urlare di dolore, ho cercato di ricordarti quando eri viva e correvi  per tutta la casa con quel “cencino” sempre in mano, era la tua mania, la casa senza un granello di polvere. Avevi il tocco magico per la cucina, non ho mai dimenticato la sfoglia fatta a mano con il sugo, le tue polpette, la carne fritta, solo te, le sapevi donare quel sapore, che io non ho mai saputo imitare, avevi il dono del pollice verde, i tuoi gerani avevano i colori più belli, mai un bachino girellava fra quelle foglie, le tue mani, sfioravano i panni da accomodare, come se l’ago e il filo formassero un ricamo sulla seta, facevi dei rammendi con una precisione certosina,  io ti dicevo: “ Sei così brava, che faresti anche gli occhi alle pulci…” Te sorridendo mi rispondevi: “ “Per quello..che i tuoi cenci…li porti sempre a me ad accomodare”  Ho pensato alle nostre telefonate, ai  piccoli sfoghi sulla vita quotidiana. Una cosa bellissima il nostro essere madre figlia, senza mai alzare la voce, un litigio,  forse, io sono stata una brava figlia, ma è stato perché, ho avuto una brava madre..Quando parlavamo della vecchiaia: dicevi: “Io non voglio andare in uno ospizio, è come morire giorno dopo giorno,  per questo prego che il Signore mi riprenda con Sé durante la notte,  non voglio provare il dolore di lasciarvi..  Sei stata ascoltata perché è stato così che te ne sei andata.. I mesi sono passati, anche nella sofferenza per la tua perdita. Una notte ti ho sognata: hai detto:” Figlia mia, sarà grande la tua sofferenza !” Non capivo, la mattina dopo, ho pensato alle tue parole, che cosa  volevi  dirmi? A Dicembre, pochi mesi dopo che ci avevi lasciato, è successo qualcosa che ha cambiato completamente la mia vita uno dei  giorni più brutti.. è iniziata la mia odissea per problemi di salute, dopo la TAC e tutte le analisi, sono stata ricoverata all’Ospedale di Careggi, Chirurgia toracica, non rimaneva che operare al polmone. Ai familiari hanno detto che avevo pochi mesi di vita, quanta disperazione in quei giorni..forse i medici pensavano che non avessi capito ?  Ma tu…era questo che volevi dirmi con quel sogno? Volevi che il dolore mi trovasse pronta e coraggiosa?  Mamma, mi sono salvata, quasi un miracolo, è stata una cosa meravigliosa, sapere che hai ancora una possibilità, non ho mai amato la vita come la mattina che mi sono svegliata dall’anestesia, l’intervento è stato durissimo, la convalescenza non aveva mai fine, ma l’amore che ho ricevuto  da tutti mi ha dato una grande forza di sopportazione.

E’ da questa esperienza che ho iniziato a scrivere.  Se la grande sofferenza, ha fatto di me una persona completamente nuova e diversa nei pensieri e nei comportamenti, se mi fa guardare con gioia nel cuore delle persone, io sono grata a questa grande prova, che mi ha fatto capire il senso della nostra esistenza. Ho affrontato altri farmaciaitaly.com problemi di salute, altri interventi, ero stanca di tutte quelle analisi, e così come una spada sulla testa anche la depressione, con tutto quello che comporta. Sai mamma, credevo di essere molto più forte nelle malattie, invece avevo paura come  un bambino al buio, e non mi ero resa conto che io…ero diventata il buio…ora sto bene, se capitano delle giornate con le nuvole, cerco di allontanarle spruzzando nell’aria la speranza e la forza della mia Fede. Ricordo con nostalgia i pranzi gioiosi dei Nostri Natali, non torneranno mai più, troppe persone mancano a quella tavola…

L’altra sera ho guardato il cielo, pensando alla vita, era l’ora del tramonto, delle bellissime nuvole rosate, si rincorrevano,  formando disegni fantasiosi che solo le nuvole sanno fare. Scrivere è bellissimo è diventata la mia grande passione,  quando scrivo,  non mi sento sola , ho la sensazione di essere sfiorata dalle ali degli Angeli…Quando sei mancata ho percepito un grande vuoto, ma scrivendo questa lettera ti ho sentita vicina, percepisco le nostre voci, la mente mi ha fatto scorgere anche il tuo volto, ho accarezzato le tue mani, siamo in un  giardino, è così nitida questa visione, che  nell’aria ho sentito il profumo intenso dei fiori che ci circondano.  E’ bellissimo, come il cuore con la mente sia il custode dei  miei ricordi e delle mie parole.

Mamma ..mi manchi..

Tua figlia Maria Luisa

 

OPERA PREMIATA NOVEMBRE 2009 PALAZZO VECCHIO – FIRENZE

Maria Luisa Seghi
L'angelo delle parole
Nel sito di Tommasino Bacciotti
“Ciao Tommasino, vivrai sempre nei cuori di chi ti ama”.